venerdì 10 giugno 2011

Vigilanza



Non era nostra intenzione aggiungere altro al fiume di parole scritto in questi mesi sui quesiti referendari del 12-13 giugno. C'eravamo prefissati di dare un umile contributo alla campagna del SI con dei semplicissimi volantini autoprodotti da distribuire ai cittadini.
E così è stato. Tuttavia, negli ultimi giorni , ci siamo resi conto che un po' di caos s' è creato intorno ai quesiti ed è divenuto doveroso dire la nostra .
Il referendum in Italia , come tutti sono a conoscenza, è abrogativo e con ciò ha carattere “conservatore”, o meglio dire, “reazionario”.
La votazione di per sé , quindi, non è un punto di svolta , non segna l'inizio o la fine di un cammino, è più semplicemente un momento di raccolta per tutti i cittadini chiamati, non a delegare la propria vita a 'omini' dall'animo tiranno, bensì ad esprimersi su una determinata legge .
Abbiamo letto le motivazioni dei comitati per il NO e/o astensionismo e meriterebbero una risposta semplice nei contenuti ma tale da farli arrossire di vergogna, che li costringerebbe a tornare all'ovile “pidielliano” dal quale si abbeverano nell'oscurità della loro esistenza. Ma non ne vale la pena.
Le loro tesi crollano sulla base da loro stessa creata .
Ronchi viene dipinto come il salvatore della rete idrica nazionale, il presidente del Consiglio come un perseguitato , il nucleare come l'unica fonte di salvezza.
Calunnie ai danni della verità.
Il Governo (inteso come forma di potere) quotidianamente testa la “temperatura corporea” al suo Popolo, sonda attraverso i mezzi ufficiali di comunicazione lo stato d' animo dei suoi cittadini e si adegua. Poche settimane fa,ad esempio, il governo torna sui suoi passi sul nucleare.
Tutto questo è avvenuto perché il malcontento oramai serpeggiava in tutto lo stivale.
Chi è al potere sa che per trionfare ha una sola arma in Italia: localizzare i problemi. Colpire cioè una parte della popolazione , senza coinvolgere il resto. Vi rimandiamo a temi quali la Tav, la Bre.be.mi, rifiuti , inceneritori , malasanità etc etc .
Dovremmo comprendere al più presto,come in qualsiasi periodo storico di una Nazione, i più timorosi siano proprio le autorità perché conoscono le conseguenze di una sovversione dello stato sociale : sarebbero i primi a pagare.
Se il quorum sarà raggiunto, lo Stato sarà investito da forti responsabilità e dovrà darne conto agli elettori. Il libero mercato non è la soluzione , il Popolo , ora più che mai, ha bisogno di uno Stato che lo tuteli dagli attacchi di aziende private che vogliono impossessarsi della sua vita, dalla distribuzione dei servizi idrici ( conosciamo le conseguenze del SI sull'acqua) all'energia.
Gli scagnozzi del potere , per quanto concerne i referendum sull'acqua, stanno già correndo ai ripari, dichiarando che le casse dello Stato sono vuote e bisogna ovviare al problema “distribuendo” a enti privati oppure pubblici (mai termine è stato così bistrattato) , compiti che spettano allo Stato.
Una volta terminata questa due giorni, il Popolo sarà chiamato al compito più difficile , quello di vigilare sull'operato di questi quattro debosciati .
E se il quorum sarà raggiunto, saremo una moltitudine senza appartenenza politica, pronta a riprendersi il proprio futuro.




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